"Lean in" è diventata la mia nuova parola preferita. Mi piace il suono che fa, la grinta che racchiude, il potere che sprigiona. Mi piace perché è una parola che non viene usata quasi mai e che rende bene l'idea di ciò che significa: "Lean In" - chinarsi spingendo, premendo, insistendo."
Con buona probabilità mi piace anche di più perché a ripeterla spesso è Sheryl Sandberg, COO di Facebook, una donna che è per me fonte di ispirazione continua. Giugno scorso, davanti a 2.400 giovani neo-laureate della Barnard College (aka Columbia University) ha fatto un discorso che non solo ha la capacità di caricarmi come una molla quando mi sento con le pile scariche, ma che mi fa riflettere ogni singola volta che lo ascolto. E si, lo ascolto molto spesso, soprattutto ultimamente. La domanda che fa è questa: "Che cosa faresti, se non avessi paura?
Non lasciare mai che sia la paura a sopraffare i tuoi desideri. Lascia che ad ostacolare il tuo cammino siano barriere esterne, non barriere interne. E ne capiteranno tante di barriere ad ostacolarti. La fortuna aiuta gli audaci e ti prometto, ti assicuro, che non saprai mai cosa sei capace di fare finché non ti metterai a farlo. Chediti: che cosa farei se non avessi paura? Dopodiché, corri a farlo".
Come mai è così spesso la paura ad impedirci di fare ciò che vogliamo? Ad impedirci di realizzare i nostri sogni? A metterci i bastoni tra le ruote? Perché diamo alla paura questo enorme potere su di noi? Paura di fallire. Paura di non farcela. Paura di non essere all'altezza. Paura di essere respinti. Paura di non essere abbastanza bravi, abbastanza preparati, abbastanza intelligenti, abbastanza belli, abbastanza forti, abbastanza ricchi, abbastanza sicuri di sé. La proviamo tutti quanti, nessuno escluso. Solamente gli stupidi non hanno paura, o i pazzi (ma quello è un altro discorso). Io ieri sono riuscita a vincere la mia paura, ce l'ho fatta. E credimi quando ti dico che avevo una paura che me la facevo sotto. Mi tremavano le mani, la voce e mi faceva male la testa. Avevo la nausea e mi faceva un gran caldo e poi subito dopo freddo, e volevo andare a casa a rannicchiarmi sotto le coperte, abbracciando il cuscino, come facevo da piccola. Ma non ho più 7 anni, ahimè non li ho più. Quindi mi sono fatta coraggio, ho fatto un respirone (forse anche 3 o 4) e sono andata a sconfiggere la mia paura, a testa alta. E posso dirti una cosa? E' stato molto più facile di quello che pensavo. In confronto agli immaginari apocalittici che avevo presagito, è stato più o meno come fare una passeggiata. Thank you Sheryl Sandberg! Per vedere il suo speech, clicca QUI
Con buona probabilità mi piace anche di più perché a ripeterla spesso è Sheryl Sandberg, COO di Facebook, una donna che è per me fonte di ispirazione continua. Giugno scorso, davanti a 2.400 giovani neo-laureate della Barnard College (aka Columbia University) ha fatto un discorso che non solo ha la capacità di caricarmi come una molla quando mi sento con le pile scariche, ma che mi fa riflettere ogni singola volta che lo ascolto. E si, lo ascolto molto spesso, soprattutto ultimamente. La domanda che fa è questa: "Che cosa faresti, se non avessi paura?
Non lasciare mai che sia la paura a sopraffare i tuoi desideri. Lascia che ad ostacolare il tuo cammino siano barriere esterne, non barriere interne. E ne capiteranno tante di barriere ad ostacolarti. La fortuna aiuta gli audaci e ti prometto, ti assicuro, che non saprai mai cosa sei capace di fare finché non ti metterai a farlo. Chediti: che cosa farei se non avessi paura? Dopodiché, corri a farlo".
Come mai è così spesso la paura ad impedirci di fare ciò che vogliamo? Ad impedirci di realizzare i nostri sogni? A metterci i bastoni tra le ruote? Perché diamo alla paura questo enorme potere su di noi? Paura di fallire. Paura di non farcela. Paura di non essere all'altezza. Paura di essere respinti. Paura di non essere abbastanza bravi, abbastanza preparati, abbastanza intelligenti, abbastanza belli, abbastanza forti, abbastanza ricchi, abbastanza sicuri di sé. La proviamo tutti quanti, nessuno escluso. Solamente gli stupidi non hanno paura, o i pazzi (ma quello è un altro discorso). Io ieri sono riuscita a vincere la mia paura, ce l'ho fatta. E credimi quando ti dico che avevo una paura che me la facevo sotto. Mi tremavano le mani, la voce e mi faceva male la testa. Avevo la nausea e mi faceva un gran caldo e poi subito dopo freddo, e volevo andare a casa a rannicchiarmi sotto le coperte, abbracciando il cuscino, come facevo da piccola. Ma non ho più 7 anni, ahimè non li ho più. Quindi mi sono fatta coraggio, ho fatto un respirone (forse anche 3 o 4) e sono andata a sconfiggere la mia paura, a testa alta. E posso dirti una cosa? E' stato molto più facile di quello che pensavo. In confronto agli immaginari apocalittici che avevo presagito, è stato più o meno come fare una passeggiata. Thank you Sheryl Sandberg! Per vedere il suo speech, clicca QUI
8 comments:
beh Olli..che dire..penso che questo post vada stampato a caratteri cubitali ed in più copie per incollarlo sul comodino,sulllo spazzolino,sulla tazza dove si beve il primo caffè della mattina, sul frigorifero, sulla porta che si chiude dietro le spalle quando esci di casa per affrontare il mondo, sulla scrivania dove si lavora, sotto il cuscino, nel portafogli (anche se dentro c'è solo quello!)..insomma..penso di aver reso l'idea :-)..credo che tu abbia colto proprio nel segno!!!That's it! esto es!è proprio così! Proprio oggi stavo pensando a cosa si nasconde dietro al non raggiungimento di alcuni sogni, desideri e obiettivi...grazie per avermelo ricordato!!!
lov. Carol
beh Olli..proprio oggi mi chiedevo che cavolo impedisce la realizzazione di sogni desideri e quant' altro..THAT'S IT!ESTO ES !è PROPRIO COSì!...grazie di averimi ricordato la risposta..
lov. Craol
Si però adesso vogliamo sapere che prova hai affrontato scusa.
Spesso a 7 anni si è più coraggiosi di quando se ne ha 30.
C'è un detto...
"La paura bussò,
il coraggio andò ad aprire.
Non c'era nessuno."
Forse è vero, come dici, che gli opposti si attraggono.
Vivere con una persona che ha gusti ed interessi diversi dai tuoi arricchisce la coppia.
Probabilmente la base per stare insieme non è avere le stesse passioni ma interessarsi di quelle di chi hai a fianco.
un ottimo consiglio, forse addirittura meglio del ristorante argentino a Williamsburg :)
Donna con Fuso, sei stata a El Almachen?
yep!
e ti porto i ringraziamenti anche di mio marito:)
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